L’espressione si trova nel duetto tra Alfredo e Violetta, protagonisti dell’opera di Giuseppe Verdi La Traviata (1853). Nella quinta scena del primo atto Alfredo canta all’amata: “Di quell’amor ch’è palpito/dell’universo intero/misterioso, altero/croce e delizia al cor”. La figura di Violetta è ispirata a Marie Duplessis, inquieta cortigiana francese di cui si innamorò Alexandre Dumas figlio, che la immortalò nel romanzo La signora delle camelie. La relazione tra la donna e lo scrittore fu tormentata, lui la lasciò e lei si diede a una vita disordinata, consumata dalla tubercolosi (la stessa malattia di cui soffre la Violetta della Traviata). Il binomio amore-morte di cui è intrisa l’opera verdiana è simboleggiato proprio dalla frase “croce e delizia”, che indica oggi la compresenza di una difficoltà e di un’attrazione irresistibile.