È nel Vangelo secondo Matteo che Gesù pronuncia le parole: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi (Matteo, 7:6).

Nel discorso di Cristo “cani e porci” (altra espressione derivata da questo attuale passo evangelico) erano i pagani, poco predisposti ad ascoltare le “cose sante”, cioè gli insegnamenti cristiani. Il senso della frase, rivolta ai discepoli, era dunque: non disperdete le energie con persone che non stanno ad ascoltarvi, che non sono in grado (o non vogliono) comprendervi e magari potrebbero anche attaccarvi (“sbranarvi”) vedendo le cose in modo troppo diverso dal vostro. Passata nell’uso comune, l’espressione “perle ai porci” indica dunque uno spreco di risorse nel caso in cui gli interlocutori siano persone immeritevoli.