Non c’è bisogno di un indovino per sapere che noi italiani siamo tra i popoli che più rappresentano la scaramanzia: corni, feticci portafortuna…spesso ricorriamo a piccoli espedienti per controllare ansie e paure. Ma spesso si rischia di sfociare nella paranoia o nell’ossessione.

Circa 1,8 milioni di italiani sono pesantemente influenzati da questi gesti scaramantici. A dirlo è lo psichiatra Tonino Cantelmi, docente di Psicologia dello sviluppo; per Cantelmi, non è questione di “cultura” poiché questo atteggiamento attraversa ogni fascia sociale e culturale, e “affonda la sua radice nel bisogno irriducibile di controllare e di dare un senso alla realtà”. Persino tra i giovani, gatti neri e specchi rotti fanno ancora paura. Aggrapparsi alla scaramanzia, ad un oggetto feticcio per allontanare l’angoscia prima di un esame va bene, a patto che l’assenza di un “buon segno” non implichi un insuccesso. Nel dubbio, meglio studiare!

Giovanni Canzanella