L’Italia è uno strano Paese. Per anni abbiamo avuto al governo un partito che si propone di distruggere la nazione facendo far secessione al Nord mediante la creazione di un’inesistente Padania. Il suo capo ha addirittura sostenuto l’opportunità di usare il tricolore al posto della carta igienica e i suoi dirigenti possono pervenire anche a deliri come questo: http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/strage-di-meridionali-da-facebook-donatella-1389661/ .
Durante la recenti elezioni regionali siciliane abbiamo potuto assistere al moltiplicarsi di liste che si richiamavano all’“orgoglio isolano” et similia, delle sorte di minileghe antinordiste, insomma. In occasione del 150° anniversario dell’Unità, si è assistito al pullulare di pubblicazioni antiunitarie, nostalgiche ora dell’Austria, ora del Granducato di Toscana, ora del regno delle Due Sicilie. Il povero Garibaldi ha subito migliaia di processi con imputazioni contraddittorie, proclamato responsabile sia delle disgrazie del Nord sia di quelle del Sud. Un capro espiatorio (assieme all’Europa) delle frustrazioni nazionali, per intenderci.

La Lega non è più al governo ma la partita non è chiusa. Quello che in buon italiano si chiama election day è alle porte (si dovrebbe votare il 24 febbraio). Nulla è da escludere, né che questa compagine antiunitaria torni ad gestire ministeri, né che il prossimo governatore della Lombardia non si proponga di creare, assieme al Piemonte e al Veneto, la leghista “Macroregione del Nord” che non è altro che far il rientrare dalla finestra l’idea della secessione uscita dalla porta.
Accanto a questo paese ce n’è un altro che evita di cadere in ingannevoli facilonerie, che crede che di Italia ce ne sia solo una, che quanto succede, per dire, a Palermo interessi i trentini e viceversa. Domenica 16 dicembre a Ventimiglia, nel suo piccolo, è successo qualcosa di interessante da questo punto di vista. Bisogna premettere
  1. che da un anno il consiglio comunale della città di confine è stato sciolto per mafia e che al posto del sindaco c’è adesso un commissario nominato dal ministro degli Interni. Una decina di giorni fa, uno spettacolare bliz operato dalle forze dell’ordine (un elicottero che nel cuore della notte atterra nella piazza davanti al Palazzo municipale, duecento agenti in giro per la città ad arrestare capibastone e a sequestrare documenti nelle case degli ex amministratori) ha aperto gli occhi a tutti sulla gravità della situazione;
  2. che la sezione cittadina dell’ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia) da tre anni ha istituito il premio “Pergamena della Resistenza” attribuito a una persona che si sia distinta per aver messo in pratica nella società odierna valori che si rifacciano agli ideali della lotta di liberazione. Nel 2010, il premio è stato attribuito a Donatella Albano, consigliera comunale di Bordighera, per aver saputo resistere alle intimidazioni di stampo mafioso cui veniva sottoposta (successivamente, a dimostrazione che si trattava di cose serie, anche quel comune veniva sciolto per mafia). Nel 2012, il premio è stato attribuito a Romana Gandossi, insegnante di Adro in provincia di Brescia, per essersi opposta alla politica xenofoba dell’amministrazione comunale che espelleva dalla mensa scolastica i bambini figli di immigrati in difficoltà economiche. Quest’anno è stata prescelta Anna Giordano, naturalista messinese, per le sue coraggiose battaglie in difesa della fauna e della legalità, oltre che per la sua lotta contro gli abusi perpetrati sul territorio che, come in Liguria, tanti danni hanno arrecato alla Sicilia (vedi, per esempio, l’alluvione del 2009 che nel Messinese ha comportato la morte di almeno 31 persone).

Nel corso dell’affollata cerimonia, Anna Giordano, che è dirigente del WWF e del MAN (Associazione Mediterranea per la Natura), ha raccontato il proprio trentennale impegno contro il bracconaggio che faceva strage dei rapaci in migrazione nello Stretto di Messina, malgrado la protezione voluta dalla legge; una battaglia coronata da successo che serve da esempio a tante altre realtà colpite dallo stesso fenomeno. Ha ricevuto calorosi applausi quando ha parlato delle nuvole di falchi che oggi attraversano ebbri di libertà lo Stretto e dei bracconieri pentiti che hanno sostituito il fucile con il binocolo. Grande interesse ha suscitato anche la sua battaglia contro il ponte sullo stretto e contro la cementificazione dello splendido territorio in cui ha la fortuna di abitare.

Come le altre due premiate, la dottoressa Giordano ha dimostrato di possedere un coraggio fuori dal comune: le intimidazioni, anche molto gravi, non si contano (incendi di auto e della campagna a ridosso della casa in cui abita, irruzioni notturne di delinquenti professionali nella stessa abitazione, con annessi furti di documenti che elucidavano, tra l’altro, il lucroso business del ponte) e le hanno valso un programma di protezione da parte delle forze dell’ordine.
“La solidarietà ricevuta a Ventimiglia mi ha fatto molto bene”, ha dichiarato. Soprattutto, pensiamo, le forti e lucide parole del vecchio Silvio Beltrandi, uno dei rari partigiani ancora in vita, che hanno molto visibilmente commosso la naturalista. La pergamena è stata consegnata dal dott. Giovanni Bruno, il commissario che sostituisce il sindaco (bella coincidenza: anche lui è di Messina!) che si sta distinguendo per la lotta contro gli abusi edilizi perpetrati nel territorio intemelio, garantendo, tra l’altro, il prossimo intervento delle ruspe che da tanto tempo i cittadini attendevano (cfr., per esempio, il muro illegale in cemento armato che deturpa la spiaggia di Latte): l’assenza della forza dello stato democratico si è fatta sentire troppo a lungo nella città di confine.
La vicina Francia è stata rappresentata da Emmanuelle Gaziello, consigliera comunale di Nizza, che ha reso omaggio molto apprezzato alla Resistenza italiana ed ha sostenuto l’importanza di ispirare l’azione politica ai valori per i quali i nostri nonni hanno preso le armi; le ha fatto da pendant il vecchio partigiano Beltrandi che ha rievocato, in italiano e in francese, i contatti tra le formazioni partigiane dei due paesi durante la guerra antifascista.
Anna Giordano, tornata a Messina, ha ritrovato il pesante clima intimidatorio cui è sottoposta. Ha tenuto a ringraziare l’ANPI di Ventimiglia con un sms che così si conclude: “… ma io continuo la mia Resistenza”.

Se ci fossero più Anne e meno cortigiane, l’Italia non sarebbe un paese migliore?

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Enzo Barnabà est né en 1944. Il a poursuivi des études de langue et littérature françaises à Naples et à Montpellier, et d’histoire à Venise et à Gênes. Il a enseigné le français et la littérature française dans différents lycées de la région de Venise et de Ligurie, et a travaillé en tant que lecteur d’italien au sein de l’université d’Aix-en-Provence. Il a également été enseignant-attaché culturel à Abidjan (Côte d’Ivoire), à Shkoder (Albanie) et à Niksic (Montenegro). Il vit aujourd’hui à Grimaldi di Ventimiglia où la Riviera italienne s'unit à la française. Pour Editalie en 2012 il a publié "Mort aux Italiens !", qui reconstitue le massacre d'Aigues-Mortes.
Autres livres par l'auteur: I Fasci siciliani a Valguarnera (Teti, 1981); Grammaire française à l’usage des Italiens (Loescher, 1994); Le ventre du Python (Éditions de l’Aube, 2007); un recueil de nouvelles,co-écrit avec Serge Latouche, Le crocodile du Bas-Congo et autres nouvelles (Aden, 2012).