Il gioco d’azzardo in Italia muove oggi oltre 160 miliardi di euro l’anno, ma continua a minare la coesione sociale e la salute pubblica. Dietro la retorica della “libertà d’impresa” si nasconde spesso un vuoto di responsabilità collettiva: lo Stato concede, incassa, ma dimentica il limite posto dall’articolo 41 della Costituzione, che vieta ogni attività economica “in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla dignità umana”.

È su questo principio che si fondano movimenti come Slot Mob, nati in Italia per premiare gli esercenti che rifiutano di ospitare slot machine e scommesse nei propri locali. Un gesto semplice ma politico, che restituisce senso alla legalità e alla solidarietà civile. Perché la Costituzione, quando resta viva nei comportamenti quotidiani, è ancora la miglior difesa contro l’azzardo – economico, morale e istituzionale.