ROCCO FEMIA
Arriva sempre quel momento, mentre si prepara un nuovo numero di RADICI, in cui ci si chiede: ma ne vale ancora la pena? In un tempo che macina tutto, che dimentica in fretta, che premia l’effimero, ha ancora senso fare una rivista come questa?
La risposta, oggi più che mai, è sì. Ma non sono da solo in quest’avventura. La rivista RADICI, esiste perché c’è una squadra. Un gruppo di donne e uomini che crede che raccontare l’Italia, davvero, significhi fare memoria, scavare, resistere alla semplificazione. Testi scritti, tradotti, rivisti, discussi, limati fino a quando cominciano a pulsare. Fino a quando dicono qualcosa che resta. Un lavoro nato dalla convinzione che raccontare un Paese significhi assumersi una responsabilità culturale, e anche civile.
Molti degli articoli di questo doppo numero d’estate guardano indietro. Non per nostalgia, ma per dare senso al presente. Ci ricordano che la memoria non è un esercizio retorico, ma una risorsa viva. Un modo per capire chi siamo. E per non perdere di vista la bellezza delle domande giuste.
E allora sì: in questo numero si parla dell’Italia che non ha parlato, che ha perso l’occasione di dire la sua nei referendum di giugno scorso. Si parla anche di un’Italia che ha scelto la pace, che oggi rischia di essere dimenticata. Di famiglie che cambiano più delle leggi. Di vacanze popolari e fuori dai sentieri battuti. Di caffettiere che raccontano un Paese meglio di tanti discorsi. Di pasta, quella vera, che ha la memoria nel grano. Di cento parole per cento anni. Di un romanzo che attraversa l’Europa e le sue ferite. Di storie, insomma. Quelle che non urlano, ma che parlano ancora. Per chi ha voglia di ascoltare.
Nulla di tutto questo sarebbe possibile senza Delphine Buratto, Donata Villani, Biagio Picardi, Cécile Gottry, Silvia Bombino, Lorenzo Tosa, Philippe Foro, Alessandra Pierini e molti altri ancora. La lista sarebbe lunga. Autori, collaboratori, voci preziose, di cui conosco l’onestà, la cura, il valore umano prima ancora che professionale.
E poi, lasciatemelo dire, ci sono anche delle mani che non scrivono, ma rendono tutto più leggibile, più chiaro, più bello. È la magia silenziosa di Sophie Sallier. Le parole, senza di lei, resterebbero in ombra. L’impaginazione non è un vestito: è architettura, ritmo, luce, e queste parole hanno bisogno di qualcuno che le accompagni fino alla loro forma più giusta. Missione compiuta dalla nostra operatrice grafica da tanti anni, con grazia, fedeltà e intelligenza. E se RADICI ha un volto, lo dobbiamo anche a lei.
C’è chi ci sostiene anche in un altro modo, con altrettanta fedeltà: sono gli inserzionisti che scelgono di essere presenti in queste pagine. Lo fanno con discrezione, senza mai influenzare i contenuti, ma rendendo più stabile quest’avventura editoriale. A loro va la nostra riconoscenza.
Ma è a voi, lettrici e lettori, che voglio rivolgermi ora. Perché RADICI non è nostra. La rivista è vostra. È di chi si abbona, di chi la regala, di chi la fa conoscere. È un progetto editoriale unico in Francia. E se resiste da più di 23 anni, è perché c’è ancora chi sceglie la qualità, la lentezza, la profondità. Controcorrente.
Se ci tenete, sosteneteci. Fate passaparola. Perché RADICI è un atto di fiducia nella cultura. E oggi, di fiducia, ce n’è un bisogno disperato. RADICI non è soltanto una rivista. È un luogo in cui si ritrova una certa idea di cultura, viva, libera, condivisa.
Buona lettura e un immenso grazie!
R.F.
Rocco Femia, éditeur et journaliste, a fait des études de droit en Italie puis s’est installé en France où il vit depuis 30 ans.
En 2002 a fondé le magazine RADICI qui continue de diriger.
Il a à son actif plusieurs publications et de nombreuses collaborations avec des journaux italiens et français.
Livres écrits : A cœur ouvert (1994 Nouvelle Cité éditions) Cette Italie qui m'en chante (collectif - 2005 EDITALIE ) Au cœur des racines et des hommes (collectif - 2007 EDITALIE). ITALIENS 150 ans d'émigration en France et ailleurs - 2011 EDITALIE). ITALIENS, quand les émigrés c'était nous (collectif 2013 - Mediabook livre+CD).
Il est aussi producteur de nombreux spectacles de musiques et de théâtre.