Con il rientro di settembre, riemerge il problema degli affitti in nero agli studenti universitari fuori sede. Si arriva fino a 590€ per una camera a Milano.

La vita degli studenti universitari italiani non è mai stata facile. Poche agevolazioni, tasse universitarie spesso troppo alte, difficoltà a trovare un alloggio decente (e ancora più difficile è trovarne uno che sia regolarizzato). A tutto ciò, si aggiungono anche i costi che gli studenti fuori sede devono affrontare per trovare una sistemazione.
In media, il costo di una camera è di 380€ (280€ se la camera è divisa con un altro studente). Può sembrare poco, ma se consideriamo che spesso un universitario non ha reddito fisso, è facile comprendere come questa cifra può influire molto sul bilancio mensile di una famiglia italiana.
La crisi (sempre lei) non ha neanche fatto diminuire i prezzi. Sebbene nelle ultime settimane si parli molto di deflazione (ovvero il calo sintomatico dei prezzi), in realtà i costi degli affitti non sono scesi così tanto. Uno studio del portale Immobiliare.it ci aiuta a chiarire in dettaglio la situazione prendendo come esempio Milano e Roma:

Affitti agli studenti

La classifica delle città universitarie più care

« Nel dettaglio, è Milano a detenere lo scettro di città universitaria più cara d’Italia: la richiesta media per una stanza singola qui è pari a 480 euro, praticamente il 26% in più della media nazionale, mentre per la doppia si spendono 320 euro. Numeri molto elevati, questi, che crescono ancora se si sceglie di alloggiare nelle zone più centrali o comunque comode per raggiungere le principali università milanesi: in zona Centro Storico, ad esempio, la richiesta media supera i 590 euro al mese ».
Al secondo posto si classifica la capitale: a Roma la maggiore estensione territoriale contribuisce a far abbassare la somma media richiesta (410 euro al mese per una singola e 300 per una doppia). « Ma, anche in questo caso, la prossimità al centro storico della Capitale fa lievitare i prezzi a oltre 500 euro« .
Seguono poi le alter principali città universitarie d’Italia: Firenze (360 euro per la singola, 260 per il posto in doppia), Bologna (330 per una stanza singola, 240 per la doppia) e Torino (320 euro per la singola, 220 per il posto in una stanza condivisa). Per risparmiare, bisogna guardare al nostro Sud, che riesce a contenere i prezzi intorno ai 200€, nel caso di Catania e Palermo.

Un capitolo a parte sono invece gli affitti « in nero », ovvero senza alcun tipo di contratto. Circa il 50% degli affitti non è dichiarato legalmente e nel 25% dei casi, la cifra specificata nel contratto è di gran lunga inferiore alla quota effettivamente versata dallo studente (stima del sindacato CGIL); ottima soluzione per il padrone di casa per poter pagare meno tasse, e allo studente non resta altro da fare che piegarsi pur di avere una stanza (spesso poco più che un buco) non troppo lontana dalla sede universitaria.
Quello degli affitti agli studenti, è un mondo praticamente sommerso, di cui si sa molto poco proprio perché la maggior parte degli affari si svolgono nell’ombra ma si calcola che ogni anno in questo modo si evadono circa 300 milioni di euro.