Il 10 luglio scorso la Camera ha approvato una riforma storica: tutti gli autovelox in Italia dovranno essere censiti e mappati entro 60 giorni, altrimenti le multe emesse saranno nulle. Una misura che punta a dare più trasparenza e a spegnere le polemiche sugli autovelox considerati “trappole per fare cassa”.

Il Ministero delle infrastrutture pubblicherà online l’elenco completo con posizione, tipologia e omologazione dei dispositivi, stimati tra 15 e 20mila in tutto il Paese. Segnaletica chiara e leggibile sarà obbligatoria, con distanze minime: 1 km sulle strade extraurbane, 200 metri su quelle a scorrimento veloce e 75 metri in città.

La legge riguarda non solo gli autovelox fissi, ma anche i dispositivi mobili e i sistemi come Tutor e Scout Speed. Questi ultimi, montati sulle auto delle forze dell’ordine, dovranno anch’essi essere censiti e segnalati.

Per gli automobilisti rispettosi delle regole, significa più certezza e meno multe a sorpresa; per i comuni, l’inizio di un controllo più rigoroso su strumenti spesso usati in modo opaco.