L’Italia affronta un problema cronico di dispersione idrica, con perdite che superano il 40% dell’acqua immessa nelle reti, una percentuale ben superiore a quella di molti Paesi europei. In Francia, la dispersione idrica si attesta intorno al 20%, in Germania, al 6-7%, mentre nei Paesi Bassi scende sotto il 5%, grazie a infrastrutture efficienti e a una gestione avanzata delle risorse.

Uno dei fattori chiave di questa emergenza è la lunghezza e la vetustà della rete idrica italiana, che si estende per circa 500.000 chilometri, con molte condotte obsolete e soggette a continue rotture. Per rinnovarla servirebbero investimenti di almeno 5 miliardi di euro all’anno per i prossimi 30 anni, ma attualmente si spende meno della metà rispetto a Paesi come Francia e Germania.

Questa situazione critica, aggravata dai cambiamenti climatici e dalla siccità sempre più frequente, rende urgente un piano nazionale di modernizzazione, basato su tecnologie innovative e manutenzione preventiva, per evitare il continuo spreco di una risorsa sempre più preziosa.