Gravi incidenti stradali causano sempre più la morte di giovani. Tragedie che si aggiungono alla lunga lista della cosiddetta “strage del sabato sera”, spesso legata a velocità e distrazione alla guida dovute a consumo di alcol e di droghe.
Per arginare il problema, il nuovo Codice della strada italiano, in vigore da dicembre 2024, introduce sanzioni più dure per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe, con multe salate, sospensione della patente e, nei casi più gravi, il carcere. Le nuove norme hanno suscitato dibattito, soprattutto per il ritiro immediato della patente a chi risulta positivo ai test antidroga, senza bisogno di dimostrare uno stato di alterazione.
Oltre a misure più severe contro l’uso del cellulare al volante, il Codice impone nuove regole per i monopattini elettrici, che dovranno avere targa, assicurazione e casco obbligatorio. Tuttavia, limita la creazione delle zone 30 – aree urbane con limite di 30 km/h per migliorare la sicurezza stradale – e vieta gli autovelox fissi al loro interno, riducendo le possibilità di prevenzione. Un approccio che divide: basta inasprire le pene o servono più interventi per evitare gli incidenti prima che accadano?