Ciclicamente ritorniamo sul destino di Venezia che si spopola. Per quella che tutti definiscono una delle città più belle al mondo, la bellezza sembra diventata una maledizione. Le sue calli, poetiche e passionali, si svuotano inesorabilmente e i suoi abitanti, per quanto fortunati, non arrivano nemmeno a 50.000. Eppure siamo a Venezia: una città che offre standard di vita unici: monumenti, teatri e vita culturale, senza dimenticare che non si vede l’ombra di una macchina e i suoi ristoranti offrono una cucina d’eccezione.

Eppure a parte il turismo che è la risorsa di gran lunga più importante, a Venezia la gente fa fatica a vivere e preferisce andar via per abitare magari non lontano. Ma forse quest’assurda tendenza sta cambiando e il vento spira a favore della Laguna. Per farlo è stata creta Venywhere una piattaforma ideata dal professor Massimo Warglien, in collaborazione con l’università Ca’ Foscari e la Fondazione di Venezia. Il suo scopo è di ripopolare Venezia, offrendo la possibilità a lavoratori autonomi e dipendenti di multinazionali di lavorare in remoto dalla Laguna. Freelance, nomadi digitali, ma anche dipendenti l’opportunità è a portata di mano. E poi, da non crederci, le postazioni di lavoro si trovano in magnifici palazzi storici o addirittura nell’Arsenale di Venezia.
Informazioni : www.venywhere.it