Celebre da un lato all’altro delle Alpi, Vittorio Gassman non è solo uno degli attori più talentuosi che il nostro cinema abbia mai messo in luce. Amatissimo in vita, venerato dopo la sua dipartita, il suo successo non è sempre però stato ben visto, soprattutto negli ambienti teatrali notoriamente più restii al fascino del cinema o (Dio non voglia) della televisione. Il primo settembre, l’attore avrebbe compiuto cento anni.

Vittorio Gassman passava con disinvoltura dalle scene al cinema, e da lì agli schermi televisivi e non c’era occasione in cui la sua la maestria non si mostrasse chiara e netta.

Per celebrare i 100 anni dalla sua nascita, la città di Roma ha inaugurato una lunga serie di iniziative che hanno raggiunto il culmine nella grande mostra all’auditorium di Roma e nell’intitolazione di un lungotevere nel suo nome. Per l’occasione, uno dei film più significativi della carriera di Gassman, La marcia su Roma di Dino Risi, è stato restaurato e ripresentato al pubblico, grazie alla collaborazione tra Aurelio De Laurentiis e Cineteca nazionale.

Troppi i meriti, i film e i riconoscimenti di Gassman per poterli elencare tutti, dai 9 David di Donatello ai Nastri d’argento, i Globi d’oro ed il Leone alla carriera della Mostra di Venezia nel 1996. Negli ultimi anni della sua vita, la sua presenza in scena e al cinema si ridusse moltissimo (lui lo chiamava il suo “autunno da patriarca”) dedicandosi invece ai recital e alla formazioni di nuovi attori.

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