Sono passati 79 anni da quando le italiane hanno votato per la prima volta e 77 dal decreto che il 10 marzo 1946 stabilì la loro eleggibilità. 47 anni fa, Tina Anselmi è divenuta la prima ministra della Repubblica. Nel frattempo, l’italiana Samantha Cristoforetti è andata nello spazio, ma nel nostro Paese questa sembra quasi un’impresa più semplice che diventare sindaca di una città. Infatti, soltanto il 16% dei comuni italiani è guidato da una donna.

Perché allora in Italia è così difficile per le donne fare politica, tentare di erodere quel privilegio maschile ormai istituzionalizzato, che nei secoli ha fatto incetta di posti e non è disponibile a mollarli? 

«La presenza femminile in politica, nei posti cosiddetti “di potere”, non serve soltanto alle donne, serve a migliorare la qualità della società. Per tutti». Lo diceva Tina Anselmi e non lo abbiamo ancora capito.