Ovviamente la frase non corrisponde al vero, ma prende spunto da fatti storici. Il primo fu la carestia in Russia nel 1921-23, aggravata dai danni della Prima guerra mondiale, dagli scontri della Rivoluzione russa e soprattutto dalla guerra civile che ne seguì (1918-23), in cui il cibo veniva razziato per darlo alle armate. Di fame e stenti morirono circa 5 milioni di persone.

Genocidio. Ancora più grave fu il cosiddetto holodomor, la carestia che si abbatté in Ucraina dal 1932 al 1933, oggi considerata un genocidio da parte del governo di Stalin: in quell’occasione il regime ordinò di confiscare ai cosiddetti kulaki (i contadini che si opponevano alla collettivizzazione delle loro terre) ogni tipo di cibo. In entrambi i casi furono riferiti episodi agghiaccianti: bambini rapiti ed uccisi per venderne la carne, spacciata per carne animale.

Domanda posta da Luigi Zappaterra