Adesso che ve le siete date di santa ragione, potete occuparvi dei problemi veri degli italiani e dei francesi?
Di tentare almeno di fare i distinguo necessari e giusti tra razzismo e solidarietà. Di capire che non è tutto bianco o tutto nero.
Ce la farà Salvini a lavorare, possibilmente bene, senza sparare fucilate a destra e a manca con il solo scopo di continuare a fare campagna elettorale?

Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese

Ce la farà Macron a comportarsi da buon samaritano anche e soprattutto a casa sua, dalle parti di Menton e in Africa, piuttosto che fare il missionario della solidarietà in casa altrui?
Certe parole sulla sua bocca suonano beffa. Soprattutto quando sappiamo che la sua politica internazionale è una politica di conquista e non di dialogo, per non utilizzare un termine caro alla storia geopolitica francese.

Detto ciò, è vero, anche, che tutti hanno ragione. Anzi hanno tutti « un po’  » ragione.
Macron ha ragione di mettere in guardia da derive razziste nel nostro paese, che è inutile nasconderlo, sono ben reali. Salvini ha ragione a voler smuovere l’ipocrisia di chi fino ad oggi si è trincerato su trattati che seppur siano stati firmati per essere rispettati, oggi suonano come una condanna alle possibilità dell’Italia nel gestire questi flussi. Soprattutto a causa dei problemi endemici che abbiamo sul territorio. Problemi che alla Johnny Stecchino del film di Benigni, saremmo tentati di chiamare con il nome di « traffico ». Appellativo che peraltro avrebbe un senso se pensiamo agli immigrati che sono costretti a vivere e lavorare in condizioni indegne.

Ecco.

Matteo Salvini, ministro degli Interni e segretario della Lega

Se poi Salvini ce la fa a vedere le cose con il suo Premier prima di aprire bocca non sarebbe male. Dopo dieci giorni da ministro ha già provocato due incidenti diplomatici, con la Tunisia e con la Francia.
Anche se non c’è scritto in nessun trattato che l’Italia debba avere torto, qualcosa di losco nella sua maniera di fare ci sarà pure, visto il casino che sta creando.
Quanto al PD farebbe bene ad uscire dall’ipocrisia nella quale si è trincerato attaccando oggi Salvini, quando ieri, i porti aveva cominciato a chiuderli Minniti, il suo ministro degli interni.
Allora dove sta la verità ? Chi ha ragione? Chi possiede la soluzione?
Nessuno e tutti. L’emigrazione non è possibile fermarla e lo sanno tutti. Va governata con dialogo e unità di intenti.

I flussi ci saranno sempre e non sarà certo litigando con tutti che Salvini farà uscire l’Italia dai problemi. Anche perché è difficile spiegare com’è possibile essere il paese più vecchio al mondo dopo il Giappone, e poi non studiare la maniera di rendere l’accoglienza un fattore integrante e vantaggioso per il paese.
L’odio è così endemico che non è facile essere straniero in Europa. Se attacchi un essere umano dalla mattina alla sera alla fine com’è possibile poi chiedergli di comportarsi civilmente.
Leggo su Facebook attacchi così violenti e feroci contro i neri e gli stranieri in genere, mai sentiti in vita mia. Siamo nel tempo dello sdoganamento dell’insulto e a chi la dice peggio.
A questo si aggiunge il dramma di una politica cacofonica e ideologica, ripiegata su se stessa e incapace di vedere i problemi per quello che sono e senza filtri ideologici. Filtri che impongono invece, ahimè, per partito preso, la scelta di combattere chiunque non la pensi come te, anche quando potrebbe avere ragione.
Purtroppo temo che sia questo. Non sono i problemi ad interessare chi governa, perché non possono fare paura alcune centinaia di migliaia di uomini e donne a paesi come l’Italia, la Francia o la Germania. La vera grande responsabilità è quella di di avere creato una cultura dell’odio e del conflitto che oggi si ripercuote su tutto.
Ecco.. siamo tutti un po’ ominicchi in cerca di benessere e felicità che nessuno ci darà mai se non usciamo fuori da questo circolo vizioso diventando: Umanità.

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Rocco Femia, éditeur et journaliste, a fait des études de droit en Italie puis s’est installé en France où il vit depuis 30 ans.
En 2002 a fondé le magazine RADICI qui continue de diriger.
Il a à son actif plusieurs publications et de nombreuses collaborations avec des journaux italiens et français.
Livres écrits : A cœur ouvert (1994 Nouvelle Cité éditions) Cette Italie qui m'en chante (collectif - 2005 EDITALIE ) Au cœur des racines et des hommes (collectif - 2007 EDITALIE). ITALIENS 150 ans d'émigration en France et ailleurs - 2011 EDITALIE). ITALIENS, quand les émigrés c'était nous (collectif 2013 - Mediabook livre+CD).
Il est aussi producteur de nombreux spectacles de musiques et de théâtre.