1.400 donne tra rappresentanti della società civile e sopravvissute alla violenza per la prima volta nell’aula di Montecitorio. Un incontro voluto dalla Presidente della Camera Laura Boldrini. “Le donne devono essere ascoltate e poter dimostrare la loro forza”. Sono le parole con cui il 25 novembre scorso la Presidente della Camera ha aperto l’evento “In Quanto Donna” organizzato per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. RADICI l’ha incontrata ed ha raccolto le sue impressioni.

Per il Presidente della Repubblica Mattarella, la violenza maschile si combatte dando ruoli di responsabilità alle donne nel mondo del lavoro e delle istituzioni, cosa ne pensa, presidente Boldrini?
Sì, certo. Se pensiamo che metà delle donne uccise nel mondo sono vittime di femminicidio e in Italia ne vengono uccise una ogni due giorni per mano di chi dovrebbe amarle, il risultato è un dato spaventoso. Una violenza che non riguarda solo le donne perché sfregia tutto il Paese. Quindi se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci soltanto una risposta delle donne che sono sempre le sole a reagire, a ribellarsi, ma di tutto il Paese: perché quando si parla di rilanciare il lavoro delle donne si sente ripetere troppo spesso che il problema è delle donne, mentre invece riguarda tutti e si tratta del presente e del futuro del nostro Paese.

Anche gli uomini, allora?
È evidente. È come se davanti a un atto di antisemitismo fossero solo gli ebrei a reagire e non tutti gli altri. Perché gli uomini che vogliono bene alle donne, che rifiutano la violenza stanno a guardare?

Luisa Betti Dakli

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