Cipputi è un operaio metalmeccanico, pieno di buona volontà (opera pubblicata in Francia: Un métallo nommé Ciputti, Artefact, 1983, ndr). Che non si fa più illusioni eppure continua a essere una persona per bene. La Pimpa, invece, è una cagnolina bianca e rossa a pois, sempre allegra e vispa in un mondo dove il sole sorride e tutto è colorato (in Francia, cartone animato diffuso dal 1984, ndr). Al parco, invece, ci sono due vecchietti stanchi che parlano di politica, pensioni, salute e di tutto quello che passa sopra le loro teste. E poi ecco il camaleonte Kamillo Kromo, l’avventurosa Ada, lo squallido Friz Melone, il dio pasticcione Trino, le bellone sexy dalla battuta pungente, l’intrepido Colombo. Tanti personaggi e una sola matita, quella di Francesco Tullio Altan. 74 anni, trevisano, disegnatore e autore satirico, negli ultimi quarant’anni, con oltre 7mila vignette, ha fatto sorridere i bambini e, sulle pagine di Panorama, L’Espresso e La Repubblica, riflettere i grandi, fotografando l’Italia tra sogni, storture e rimpianti.
Come nascono le sue vignette?
Dall’osservazione di quanto succede attorno a noi: una frase, un avvenimento. Su quello creo una battuta e poi, come se facessi il casting di un film, cerco tra i miei personaggi il più adatto a pronunciarla.
Biagio Picardi
Pour lire la totalité de l’article abonnez-vous à la revue
Nato a Lagonegro, un paesino della Basilicata, e laureato in Scienze della Comunicazione, vive a Milano. Oltre che per Radici attualmente scrive per Focus Storia e per TeleSette e realizza gli speciali biografici Gli Album di Grand Hotel. In precedenza è stato, tra gli altri, caporedattore delle riviste Vero, Stop ed Eurocalcio e ha scritto anche per Playboy e Maxim. Nella sua carriera ha intervistato in esclusiva personaggi come Giulio Andreotti, Alda Merini, Marcello Lippi, Giorgio Bocca e Steve McCurry.