Continua inesorabile il calo delle nascite in Italia, minimo storico dall’Unità d’Italia. Famiglie più numerose, ma nuclei sempre più piccoli. E si ritorna ad emigrare. Il punto con Biagio Picardi all’occasione dell’uscita dell’ultimo rapporto dell’Istituto di Statistica, l’Istat.

Correva l’anno 1964. In Italia la politica sussultava, tra scissioni e minacce di colpi di Stato. Palmiro Togliatti [segretario del PCI, ndr] in punto di morte indicava la sua via al socialismo e il democristiano Aldo Moro iniziava il suo secondo Governo. L’economia, allora come oggi, spingeva verso la crisi, anche se da Nord a Sud si continuava a comprare questo e quello, con la forza delle rate e le promesse dei “pagherò”. L’Italia così pur tra mille problemi cresceva e, soprattutto, si moltiplicava, dando il suo patriottico contributo al baby boom mondiale. Tanto che quel 1964 fece registrare il record nazionale di nascite in un anno, con le cicogne a bussare a ben 1.035.207 case.

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Nato a Lagonegro, un paesino della Basilicata, e laureato in Scienze della Comunicazione, vive a Milano. Oltre che per Radici attualmente scrive per Focus Storia e per TeleSette e realizza gli speciali biografici Gli Album di Grand Hotel. In precedenza è stato, tra gli altri, caporedattore delle riviste Vero, Stop ed Eurocalcio e ha scritto anche per Playboy e Maxim. Nella sua carriera ha intervistato in esclusiva personaggi come Giulio Andreotti, Alda Merini, Marcello Lippi, Giorgio Bocca e Steve McCurry.