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Marco Tardelli, campione del mondo nel 1982 e oggi opinionista per La Domenica Sportiva, analizza con noi la situazione in cui si trova il calcio italiano e l’eliminazione dalla Coppa del Mondo.

Ve la ricordate quella sera dell’11 luglio del 1982, con Marco Tardelli che correva e urlava a perdifiato? Agitava i pugni, dribblava i compagni che volevano abbracciarlo, correva e urlava ancora. Aveva appena segnato, con un tiro dal limite dell’area, il 2-0 alla Germania. Quell’urlo allo stadio Santiago Bernabeu è diventato storico e simbolo di quella partita che finì 3-1, facendo diventare l’Italia di Tardelli, ma anche di Zoff, Gentile, Cabrini, Bruno Conti e Paolo Rossi Campione del Mondo. Oggi, 36 anni dopo quella magica notte, Tardelli fa l’opinionista per La Domenica Sportiva, storico programma di calcio della Rai. Non urla più, ma spiega, discute, critica se è il caso. L’ha fatto, per RADICI, commentando la clamorosa eliminazione degli Azzurri dal Mondiale di Russia e lo stato attuale del calcio italiano.

Perché non ci siamo qualificati per i Campionati del Mondo?
Perché oggi il nostro movimento calcistico è indietro rispetto a quello degli altri Paesi. Ha perduto la sua identità anche a causa dei troppi stranieri che giocano in Serie A, soprattutto nelle squadre principali.

Biagio Picardi
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Nato a Lagonegro, un paesino della Basilicata, e laureato in Scienze della Comunicazione, vive a Milano. Oltre che per Radici attualmente scrive per Focus Storia e per TeleSette e realizza gli speciali biografici Gli Album di Grand Hotel. In precedenza è stato, tra gli altri, caporedattore delle riviste Vero, Stop ed Eurocalcio e ha scritto anche per Playboy e Maxim. Nella sua carriera ha intervistato in esclusiva personaggi come Giulio Andreotti, Alda Merini, Marcello Lippi, Giorgio Bocca e Steve McCurry.