Buttarsi nella mischia e godere della spumeggiante vita mondana di Positano? Oppure, la testa piena di riferimenti letterari, mettersi in marcia sulle orme dei grandi musicisti e scrittori che si sono innamorati della terra amalfitana, selvaggia e ricca di memorie storiche? Né l’uno né l’altro: meglio cercare la propria strada, a piedi. Sospesi fra mare e cielo sul “Sentiero degli dei” e corroborati da sfogliatelle e babà.

Mentre le schiere dei turisti che affollano la Costiera Amalfitana fanno la coda per entrare nella Grotta di Smeraldo, o per accalcarsi sui barconi diretti a Capri e a Positano, il bravo viaggiatore intelligente – solitario o felicemente accoppiato – s’allaccia gli scarponi da trekking, s’aggiusta lo zainetto sulle spalle, sospira di felicità, e s’accinge a partire. Le magnifiche guide e le formidabili mappe escursionistiche di cui dispone lo invitano in modo perentorio a incamminarsi devotamente “sulle tracce di”… ma di chi? Di Wagner che assieme a Cosima in groppa di mulo salì giocosamente da Amalfi ai giardini pensili di Ravello? Di Gregorovius che tra Salerno e Vietri si sentì rapire da un’ebbrezza paesaggistica molto simile ad una folgorazione mistica? Di Steinbeck che a Positano profetizzò – ahi, quanto incautamente! – che la magica ed impervia costiera mai e poi mai sarebbe stata invasa dal turismo di massa?

Massimo Jevolella / MERIDIANI

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