Come può un’istituzione, nella fattispecie la storica Enciclopedia Treccani, essere ancora attuale
nell’epoca di Internet e di Wikipedia, dove con pochi “click” possiamo sapere tutto (o quasi) su un argomento specifico?
L’istituto Treccani nasce il 18 febbraio del 1925, in pieno fascismo, per volontà dell’industriale e mecenate Giovanni Treccani; 90 anni dopo, l’istituto è ancora sulla cresta dell’onda grazie ad una presenza forte in rete e ad un portale che raccoglie circa 400mila visite ogni giorno. “Questo perchè anche nell’editoria digitale la qualità premia e ‘lo dice la Treccani‘ è ancora un segno di forte affidabilità”. A dirlo è il direttore editoriale Massimo Bray (ex ministro dei Beni culturali sotto il governo Letta).
Per festeggiare i suoi 90 anni, oltre al solito convegno, partirà un’interessante iniziativa proprio dal portale internet della Treccani: saranno pubblicati infatti 90 parole, una per ogni anno di vita dell’Enciclopedia, per mostrarci come la nostra lingua (e con essa le nostre abitudini) sia cambiata nel tempo. “Blue jeans” nel 1956, “floppy-disk” nel 1976, l’arrivo nella modernità con “telefono cellulare” nel 1985.
Parole, ma anche personaggi, poiché toccherà poi alla pubblicazione di 90 personalità di spicco che hanno caratterizzato questi anni, e ancora una mostra al Vittoriano, un volume su Milano (in concomitanza con Expo 2015) e uno sull’Artusi e la grande tradizione culinaria italiana.
“Facciamo un mestiere importante per la società italiana -rivendica Bray- i nostri libri d’arte si sono affermati in questi anni in un mercato attento alla qualità, l’Enciclopedia, le collane sulla lingua italiana, accompagnano le famiglie, gli studiosi e gli studenti. L’Istituto offre momenti di sintesi dei saperi e oggi, che le fonti del sapere sono sempre più numerose, uno strumento in grado di aggregare e indirizzare è fondamentale. Con la cultura si mangia si crea comunità, con la cultura si da speranza a un Paese che tante volte rischia di perderla, si danno le basi per costruire un futuro”.