I veneziani lo chiamano paron de casa (il padrone di casa) ed è reduce da una delicata operazione di restauro. È il Campanile di San Marco, storico monumento della città lagunare che da oggi svetta più forte di prima sui calli di Venezia.Dopo 5 anni di lavori, le sue fondamenta sono state irrobustite da una “cintura” di barre di titanio che dovrebbero conservarlo integro per centinaia d’anni ed è l’unico al mondo sottoposto a questa cura rinforzante. Il campanile crollò già una volta il 14 luglio 1902 e ci vollero 10 anni per ricostruirlo. I lavori hanno consentito anche importanti scoperte archeologiche: sono riemerse le fondamenta dell’antico ospizio Orseolo, abbattuto nel ‘600, e le sponde del rio Batario, il corso d’acqua, poi interrato, che attraversava piazza San Marco.

Giovanni Canzanella