Domanda posta da Alisia Hernandez

In Italia i matrimoni combinati non esistono più da qualche decennio. Soprattutto dopo gli Anni ‘70, con il raggiungimento di una maggiore emancipazione femminile, anche nelle famiglie patriarcali del Sud (dove questa pratica era più diffusa) le nozze diventarono una libera scelta dei coniugi. Eppure ancora oggi assistere a unioni combinate nel nostro Paese non è del tutto impossibile. Per molti dei ragazzi immigrati di seconda generazione, infatti, sono i genitori a scegliere i futuri partner, secondo le tradizioni dei vari Paesi d’origine. India, Pakistan, Bangladesh, Egitto, Tunisia, Marocco, Albania: la lista degli Stati in cui i matrimoni combinati sono la norma è molto lunga.

Storia e letteratura ci offrono molti esempi celebri di questo genere di unioni, nozze di convenienza che spesso servivano per sancire unioni commerciali o alleanze politiche. I più conosciuti sono quelli che riguardano i sovrani, spesso veri e propri accordi diplomatici: fu il caso del matrimonio di Enrico VIII d’Inghilterra con la spagnola Caterina d’Aragona, zia dell’imperatore Carlo V, o quello – forse il più noto in assoluto – delle nozze tra il re di Francia Luigi XVI e la giovanissima Maria Antonietta d’Austria.