Questa espressione, usata per indicare qualcosa di impenetrabile, è il titolo di un capitolo del libro di Primo Levi, I sommersi e i salvati, dedicato ai privilegiati all’interno dei lager, come la squadra che gestiva i forni crematori.
Per Levi la zona grigia è quella di chi, a vario titolo e responsabilità, collabora al funzionamento della macchina del potere: in altre parole, in alcune situazioni, la distinzione tra vittime e persecutori assume contorni sfuocati, non è così netta.