Era già nell’aria da qualche settimana, e ora la dirigenza Rai ha dato la conferma. Il Festival di Sanremo, alla 71a edizione, avrà luogo dal 2 al 6 marzo, con tutte le misure precauzionali dovute alla pandemia ancora in corso. Le polemiche (già, quando si parla di Sanremo ci sono sempre polemiche) si sono susseguite nelle ultime settimane: è davvero il caso di aprire un teatro al pubblico? Se sì, perché si può aprire Sanremo e non La Scala? Alla fine, la dirigenza ha dovuto prendere atto dell’enorme danno di immagine (e soprattutto economico…) che subirebbe, nel caso il Festival dovesse essere annullato ed ha deciso di rompere gli indugi.

Sanremo ci sarà dunque, in diretta e dal vivo, con i cantanti e i musicisti ma senza pubblico. La platea sarà vuota, chiusa anche la sala stampa, di solito affollata di giornalisti ansiosi di intervistare gli artisti che si susseguono uno dopo l’altro. A presentare la kermesse, ci sarà Amadeus, reduce dalla celebratissima edizione precedente, una delle più apprezzate degli ultimi anni (sebbene, anche in quel caso non fossero mancate le polemiche, a causa di alcune dichiarazioni vagamente sessiste del conduttore). Una delle quattro serate sarà dedicata interamente alle cover, rivisitazioni di grandi classici della musica italiana con cui i 26 Campioni in gara dovranno cimentarsi, da soli o accompagnati da ospiti speciali. Molto ha fatto discutere l’esclusione dalla competizione di due grandi nomi come Albano e Sergio Caputo. Saranno invece otto le nuove proposte, i giovani esordienti in cerca di successo.

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